L’uomo, componente dell’associazione Meta Club di Gonnesa, si trovava in prossimità dell’uscita della cavità naturale, considerata particolarmente impegnativa e difficoltosa anche per gli speleologi esperti, quando è stato raggiunto da un masso che si è staccato dalla volta provocandogli un trauma cranico facciale. Subito dopo il colpo, secondo una prima ricostruzione effettuata dal Soccorso Alpino, l’uomo è precipitato per sei metri in una discenderia procurandosi un frattura alla tibia.
Subito è scattata la macchina dei soccorsi allertata dai compagni di escursione di Cuccu. Le sue condizioni sono apparse immediatamente gravi. Per trasportarlo fuori si è attivata la macchina operativa degli specialisti. L’uomo è morto in grotta mentre i tecnici del soccorso erano intenti a liberare spazio per consentire il passaggio della barella.
Le operazioni di “disostruzione”‘, ossia gli interventi compiuti per allargare il cunicolo e consentire il passaggio della barella sono terminate intorno alle 4:30 mentre il corpo senza vita dello speleologo è stato portato in superficie alle 7:30. A supportare le operazioni di soccorso e assistenza sono intervenuti i volontari di Soccorso Iglesias, l’associazione che si occupa di protezione civile che hanno allestito il campo base all’esterno con fari e punto assistenza. Alle operazioni hanno lavorato una ventina di specialisti.