Giuseppe Uva, l’artigiano morto nel 2008 in ospedale a Varese dopo essere stato fermato dai carabinieri ubriaco per strada, “aveva avuto una relazione sentimentale con la moglie di un carabiniere di Varese”. A confermare la circostanza, emersa anche nelle dichiarazioni di Andrea Biggiogero, amico di Uva, è Lucia, sorella dell’artigiano.
Lucia ha parlato di un rapporto “nato nel 2007 dopo un incontro in discoteca e portato avanti per alcuni mesi”. “Tutti gli amici di Giuseppe sapevano che usciva con la moglie di un carabiniere – ha detto Lucia Uva – c’era stata una relazione che però nel 2008 era già finita”. “Un militare da tempo mostrava un rancore particolare verso Giuseppe – ha proseguito la sorella – e ogni volta che lo vedeva per strada gli chiedeva i documenti, cercava di provocarlo. Noi invitavamo Giuseppe a stare calmo – ha spiegato – ma lui a volte reagiva prendendolo in giro forse alimentando questo rancore”.
Della relazione sentimentale con la moglie di un carabiniere si parla anche nel dossier depositato stamani dai legali della famiglia in Procura a Varese. Nella memoria redatta dall’ avvocato Fabio Anselmo, a quanto si è appreso, non viene citato il nome della donna, ma solo la testimonianza di tre amici di Uva, che confermerebbero l’esistenza di una relazione. Il procuratore di Varese Maurizio Grigo incontrerà giovedì mattina in Procura Fabio Anselmo, il legale di Lucia Uva, che da alcuni giorni si sta occupando del caso.
