Aggredita e picchiata selvaggiamente, per la seconda volta. Giusy Romano, urologa 44enne delle Cliniche universitarie di Sassari, sabato sera ha rivissuto un incubo. Una tragedia-fotocopia di quella che già aveva vissuto sette anni fa.
«Dammi tutto quello che hai». La dottoressa si stava recando al Pronto soccorso per una consulenza quando, improvvisamente, un uomo l’ha fermata. Quando lei ha fatto per voltare le spalle e andar via quando il giovane l’ha afferrata al collo, l’ha sbattuta per terra e l’ha colpita con un violento calcio in volto.
Il medico, sanguinante, si è rialzato ed è fuggita, inseguita dall’aggressore. Arrivata davanti ad un ambulatorio, Giusy Romano si è precipitata al suo interno e si è chiusa a chiave. Quindi ha avvertito il reparto. Un infermiere si è precipitato in suo aiuto ma l’aggressore ormai era scappato. Sanguinante, il volto tumefatto, in stato di shock. La donna è stata medicata e sottoposta ad accertamenti, in seguito è arrivata la polizia a cui l’urologa ha denunciato l’accaduto. Secondo il suo identikit, l’aggressore potrebbe essere un tossicodipendente visto più volte nella zona.
Quello di sabato sera è stata una scena già vissuta dalla dottoressa Romano. Il 5 gennaio del 2003, infatti, era già stata aggredita da un uomo che si aggirava nelle cliniche universitarie. Alla domanda «Scusi signore, cosa cerca?», l’uomo l’ha afferrata e scaraventata a terra, poi ha estratto un coltello e le ha intimato di stare zitta, per poi si allontanarsi di corsa.