ROMA – L'Italia conta oggi quasi 145 mila architetti: più di due ogni mille abitanti, il numero maggiore, anzi doppio, rispetto a tutti gli altri Paesi europei (in media uno ogni mille abitanti). Il 40% ha meno di quarant'anni e sono le donne a rappresentare sempre più la professione: nel 2010 la quota rosa è arrivata a superare il 40%, un dato ben oltre la media europea (30%) e particolarmente significativo se paragonato alle altre professioni tecniche del nostro Paese.
Ma significativa è anche la differenza di reddito medio tra uomini e donne: fino all'80% in favore dei primi. Sono alcuni dei dati della ricerca 'Lo stato della professione dell'architetto in Italia' realizzata dall'Osservatorio del Consiglio nazionale degli architetti, paesaggisti, con il Cresme. Con l'eccezione dei biologi, (74% di presenza femminile tra gli iscritti), la carica delle architette è certo una rarità: le donne sono appena il 2 e il 7% tra i periti (industriali e agrari), il 9% tra i geometri; tra il 13 e il 18% tra agrotecnici, geologi e agronomi, appena il 10% tra gli ingegneri e, in misura maggiore (anche se inferiore rispetto agli architetti), il 34% tra i chimici. La crisi che ha messo in ginocchio l'edilizia, non ha quindi risparmiato gli studi di architettura: il fatturato medio annuo degli architetti (circa 37 mila euro) ha avuto una contrazione del 16-17%; Va peggio agli under 30, con un fatturato medio inferiore del 71% rispetto al totale, mentre in Europa la discrepanza è di circa il 43%.
Vistosi poi gli effetti della crisi su tempi di pagamento e insolvenze. Nel 2010 per un quarto degli architetti l'insoluto ha superato il 20% del giro d'affari complessivo (nel 2008 solo l'11,4% del campione affermava che superava il 20%). I tempi di pagamento, inoltre, si allungano: gli enti pubblici passano da una media di 100 giorni del 2008 a 140 del 2010; le imprese da 63 giorni a 119; le famiglie da 46 a 81 giorni, gli altri professionisti da 39 a 68 giorni. E ancora. A un anno dal conseguimento della laurea specialistica, il tasso di disoccupazione tra 2008 e 2010 è passato dal 7,4 al 16,1%. Vanno sicuramente meglio le cose dopo cinque anni dalla laurea.
Il reddito netto cresce in media del 46%, mentre il tasso di disoccupazione, pur raddoppiato tra 2008 e 2010 (da 2,5 al 4,8%), si mantiene decisamente più basso delle medie nazionali che si attestano all'11,9% nel 2010 per la classe di età tra 25 e 34 anni (6,6% nella classe successiva 35-44 anni). A fronte del crollo verticale del mercato della progettazione di nuove costruzioni (nel 2010 il 67% degli architetti indica un calo dell'attività, con riduzioni annue del fatturato nel settore, per la metà degli architetti, superiori al 25%), segnali più confortanti arrivano dalla riqualificazione: il 30,7% degli architetti vede il settore il crescita.