ROMA – Sono in aumento le famiglie italiane che, alle prese con gli effetti della crisi economica, sono costrette a risparmiare su cibo e bevande. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi oggi da Confcommercio e Istat.
Se nel 2008 il budget riservato alla 'dispensa' era pari complessivamente a 5.700 euro per famiglia, nel 2009 scende a 5.532 euro, per poi toccare quota 5.364 euro a fine 2010. Nel giro di un triennio, quindi, gli italiani hanno ridotto di circa 350 euro la parte dello stipendio per cibo e bevande. Su base mensile, la spesa alimentare era di 461 euro nel 2009, mentre cala a 447 euro medi nel 2010. Vuol dire il 3,1 per cento in meno in dodici mesi e il 6 per cento in meno da quando e' cominciata la crisi.
Rispetto al 2008 infatti, quando si spendevano mediamente 475 euro per la tavola, le famiglie italiane hanno destinato quasi 30 euro in meno ogni mese per fare la spesa al supermercato.
E i tagli alla tavola – sottolinea la Cia – non riguardano affatto beni superflui, ma prodotti di prima necessita' alla base della dieta mediterranea: il 41,4 per cento degli italiani ha diminuito gli acquisti di frutta e verdura, il 37 per cento quelli di pane e pasta e il 38,5 per cento quelli di carne rossa e pesce.
