E’ morto in un ospedale di Roma l’avvocato Guido Cerruti, fra gli imputati dell’inchiesta sulla “cricca” e gli appalti relativi ai Grandi Eventi. La notizia è stata riferita dal suo legale Vincenzo Dresda, oggi a Firenze per il processo per la scuola Marescialli.
Avvocato amministrativista di 66 anni, Cerruti era stato arrestato il 6 marzo con l’accusa di corruzione, pochi giorni dopo essere stato interrogato dai magistrati della procura di Firenze. Il legale era tornato in libertà il 7 maggio, con il solo vincolo dell’obbligo di dimora a Roma. Solo pochi giorni fa la misura cautelare era decaduta, visto che i pm di Roma non ne hanno sollecitato il rinnovo.
L’avvocato Dresda è apparso molto dispiaciuto per la morte di Cerruti: ”Provo un grande dispiacere perché con il processo ormai trasferito a Roma il mio assistito non potrà provare l’ estraneità ai fatti contestati. Ci credeva moltissimo perché dagli atti emergeva chiara la sua innocenza. Purtroppo però ci sarà questo processo al quale non potrà prendere parte”.
Per il penalista, l’inchiesta giudiziaria ha inciso sul peggioramento della patologia di cui soffriva Cerruti: ”Senza scomodare casi più famosi, posso dire che le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate con l’arresto, per colpa di accuse ingiuste che lo hanno trascinato in una vicenda giudiziaria molto complessa”.
Guido Cerruti era gravemente malato da tempo, motivo per cui il gip di Firenze Rosario Lupo, per l’inchiesta sulla scuola marescialli, nei suo confronti dispose la misura cautelare degli arresti domiciliari, scattata il 5 marzo scorso. Successivamente il gip Lupo modificò il provvedimento nell’obbligo di dimora a Roma proprio per consentire a Cerruti di muoversi liberamente per curarsi.
Cerruti, considerato uno dei legali più esperti di appalti della pubblica amministrazione, era rimasto coinvolto nelle indagini sulla scuola marescialli a causa del compenso fissato con la Btp di Riccardo Fusi per la sua consulenza. Per gli inquirenti, quel compenso costituiva la dazione con cui sarebbero stati retribuiti i funzionari pubblici Balducci e De Santis, i quali in qualche modo avrebbe suggerito a Fusi l’ingaggio di Cerruti come consulente sulla vicenda della scuola. La figura di Cerruti emerge da intercettazioni telefoniche del Ros, non solo per la scuola marescialli ma anche per i lavori del grande restauro in corso alla Galleria degli Uffizi.
Il nome di Cerruti era comparso più volte nelle carte processuali dell’inchiesta sul “sistema gelatinoso”. La sua figura sembrerebbe molto legata a quella di Angelo Balducci, ex provveditore ai Lavori Pubblici del Lazio e personaggio di spicco della “cricca”. In particolare Cerruti fu intercettato mentre era al telefono con Piermaria Piacentini, presidente del Tar lombardo: Piacentini chiedeva all’avvocato una copia dell’ordinanza grazie alla quale i lavori dell’autostrada “Broni-Pavia-Mortara” venivano affidati ad una ditta vicina alla cricca (dopo la consulenza di Balducci).
Altra vicenda che vide protagonista Cerruti fu quella in cui la “cricca” beffò Di Pietro (allora ministro delle Infrastrutture) che dubitava sulla legittimità di finanziamenti pubblici per alcuni lavori relativi alle feste per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Cerruti “smontò” la tesi di Di Pietro: secondo l’avvocato non ci fu “alcuna violazione dei principi regolatori della contabilità pubblica”. Infatti, sosteneva Cerruti, si sarebbe stati di fornte ad un “grande evento” che avrebbe quindi goduto della legislazione speciale.