L'AQUILA – Penultima sfilata di testi dell' accusa e prime deposizioni chiamate dalle parti civili nella dodicesima udienza del processo alla Commissione Grandi rischi, in corso nell'aula C del tribunale dell'Aquila. L'organo consultivo della Presidenza del Consiglio e' alla sbarra, nella sua composizione del 2009, per aver sottovalutato il rischio sismico e fornito false rassicurazioni ai cittadini, causando la morte di 309 persone nella scossa del 6 aprile 2009.
L'udienza di oggi si e' aperta con Antonello Ciccozzi, docente aquilano di Antropologia culturale e consulente del pubblico ministero Fabio Picuti in fase d'indagine. La testimonianza non si e' svolta perche' la relazione antropologica dell'esperto non e' stata acquisita perche' basata su resoconti dei verbali di sommaria informazione. Dovra' rielaborarla in base alle testimonianze processuali; per farlo Ciccozzi si e' preso due mesi.
E' stata poi la volta di Fabio Sabetta, dirigente della Protezione Civile, citato da Picuti dopo un supplemento d'indagine suggerito da una parte civile. Sono cominciati, quindi, i testi della parte civile rappresentata dall'avvocato Fabio Alessandroni, famigliari che stanno rievocando le tristi vicende vissute dal pediatra Massimo Cinque e dal chirurgo Vincenzo Vittorini, che nel sisma hanno perso le mogli e alcuni dei figli.
Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi; Bernardo De Bernardinis (l'unico che fino a oggi e' stato sempre presente in aula), gia' vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile; Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e.; Claudio Eva, ordinario di fisica all'Universita' di Genova; Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.
I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose.
