I mega yacht si stanno allontanando dai porti italiani. Dopo il sequestro dell’imbarcazione di Flavio Briatore, il Financial Times, citato dal Corriere della Sera, ha scritto che «alcuni consulenti legali stanno avvertendo i loro clienti con i megayacht, che nel 90% dei casi battono bandiera delle Cayman, di stare attenti prima di avventurarsi nelle acque italiane».
E Fabio Pesto, presidente della sezione grandi yacht della Federagenti marittimi, è seriamente preoccupato. «Abbiamo già registrato – ha detto al Corriere della Sera – le prime disdette della stagione. Si tratta di yacht importanti. Annullati i porti italiani, faranno rotta sulla Grecia e la Croazia. Qui è in ballo la stagione estiva, ma non solo quella. È un processo a valanga. Se i grandi yacht non vengono per l’estate, non si fermano l’inverno per gli interventi di cantiere e finiscono per non tornare l’anno dopo». Pesto ha poi aggiunto che «noi non difendiamo chi commette illeciti chi è scorretto paghi. Il fatto è che c’è confusione. Questo è un mondo con una mentalità anglosassone, molto diretta: se la regola non è chiara si cambia destinazione, punto. Noi cerchiamo di dare segnali positivi ma non è facile».
In media uno yacht di grandi dimensioni, sopra i 30 metri, spende in media 12 mila euro a imbarcazione. Da questa cifra sono ovviamente escluse le spese individuali che muovono il cosiddetto indotto. Dunque gli yacht attirano investimenti. Secondo la Federagenti, se d’estate le imbarcazioni garantiscono 200 milioni di euro, nel resto dell’anno la cifra lievita sugli 800 milioni.