ROMA – "E' la liberazione da un incubo e da un mito". Lo ha detto procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso , intervistato da Sky TG24 commentando la cattura di Michele Zagaria il numero uno dei Casalesi.
Abbiamo preso "il simbolo dell'invincibilità dei Casalesi di cui non si riusciva a catturare il capo dopo la cattura di Iovine dello scorso anno. – ha aggiunto il magistrato. Questo straordinario successo lo dobbiamo all'impegno agli uomini della Polizia che non guardano né orari né straordinari e sono veramente quelli che fanno girare l'Italia. Questo successo rappresenta la speranza di andare avanti in un rinnovato impegno delle Istituzioni, della società, del governo contro un sistema di cumulazione di profitti illeciti, di illegalità diffusa, di potere che sono espressi da questa organizzazione dei Casalesi molto simile alla mafia siciliana per la loro attività imprenditoriale e di infiltrazione nei gangli della società".
"E' possibile – ha spiegato Grasso – che Zagaria sia stato sempre a Casapesenne a casa propria, lo abbiamo sempre pensato così come è stato con gli altri grandi latitanti il loro potere lo possono esercitare soltanto se sono in mezzo al contesto ambientale che li protegge. Bisogna ogni volta rompere questo cordone di protezione fatto anche dalla società. L'incubo di cui ci si è liberati è proprio questo: si sapeva che era lì ma che era difficile trovarlo, finalmente". Alla domanda sulla sorte di un altro latitante, Matteo Messina Denaro, il procuratore nazionale antimafia ha risposto: "Speriamo di fare presto al governo anche questo regalo".
