ROMA – Graziano Mesina, l’ex bandito sardo, assolto per un omicidio del 1974. Graziano Mesina è stato assolto, perché il fatto non sussiste, al processo che lo vedeva imputato come mandante del delitto di Santino Gungui, avvenuto a Mamoiada (Nuoro) la notte di Natale del 1974.
Il pubblico ministero Giorgio Bocciarelli aveva chiesto l’ergastolo. Stamani è arrivata la sentenza del Gup di Nuoro, Claudio Cozzella, che ha assolto con formula piena l’ex primula rossa del banditismo sardo dall’accusa di aver ordinato dal carcere l’omicidio dell’allora 37enne Santino Gungui.
Nove anni dopo la grazia concessa dal presidente della Repubblica Ciampi, nel 2013 è tornato in carcere per aver ripreso a delinquere la termine di una inchiesta su un traffico di droga. Per queste accuse è ancora sotto processo. Non più per quel lontano omicidio.
Le accuse del pm si erano concentrate in particolare sull’intercettazione ambientale registrata il 19 marzo 2012 all’interno della Porsche Cayenne in cui Mesina parla con il suo autista. In quei minuti di conversazione secondo il magistrato ci sono le prove del coinvolgimento di Mesina nell’omicidio: l’ex latitante avrebbe commissionato dal carcere la morte di Santino Gungui che all’epoca aveva 37 anni, ucciso da quattro colpi di fucile calibro 16.
E lo avrebbe fatto perché Gungui non gli aveva restituito una somma frutto di traffici illeciti. Questa mattina Mesina non era in aula. Una richiesta di pena, quella dell’ergastolo, contestata dai difensori Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi, che avevano scelto il rito abbreviato e proprio per questo sarebbe dovuta partire al massimo dai 30 anni.