Non sarà necessario il Green pass per l’accesso in chiesa. Nei luoghi di culto rimangono in vigore le regole attuate da oltre un anno per evitare la diffusione del coronavirus: mascherine, distanziamento, niente strette di mano e acquasantiere vuote.
Per messe e funzioni religiose non sarà necessaria, dal 6 agosto, la certificazione verde che attesti la vaccinazione, la guarigione dal Covid o un tampone negativo eseguito non oltre 48 ore prima. L’accesso ai luoghi di culto sarà libero, ma continuerà a essere regolato dalle norme attuate già da oltre un anno per evitare la diffusione del coronavirus. A confermarlo anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che ha spiegato di come il Governo non stia per ora prendendo il considerazione l’obbligatorietà del Green Pass per andare in chiesa.
Durante il primo lockdown per l’emergenza Covid, anche le chiese vennero chiuse. Poi arrivò la riapertura, a maggio, grazie a un protocollo stipulato dal governo guidato allora da Giuseppe Conte e dalla Cei, Conferenza episcopale italiana, con successive integrazioni concordate con il ministero dell’Interno e con il Comitato tecnico scientifico. Le regole stabilite restano tuttora valide e prevedono l’obbligo di indossare mascherine, distanziamento tra i fedeli, comunione con l’ostia che viene distribuita dal sacerdote solo nella mano, niente strette di mano per lo scambio di un segno di pace e acquasantiere vuote.
Il certificato verde servirà per partecipare ai banchetti di nozze o battesimi: in questo caso bisognerà dimostrare di aver ottenuto almeno una dose di vaccino, di essere negativi (documento valido per 48 ore) o di essere guariti dal Covid (entro 6 mesi).