I professori che non hanno il Green Pass, e quindi non hanno fatto il vaccino contro il Covid, potranno essere sospesi dall’insegnamento. Una sospensione a tempo e senza lo stipendio, finché non avranno completato il ciclo vaccinale. Questa la decisione del Tar del Lazio che ha quindi respinto le istanze di chi ha fatto ricorso per chiedere di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione. Provvedimenti che disciplinano il possesso del Green Pass del personale scolastico e che prevedono appunto la sospensione per chi ne è sprovvisto.
Il Tar spiega: “L’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”.
Il diritto del personale scolastico a non vaccinarsi, “in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile. Avuto presente che deve essere razionalmente correlato e contemperato con gli altri fondamentali, essenziali e poziori interessi pubblici. Quali quello attinente alla salute pubblica a circoscrivere l’estendersi della pandemia. E quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza”.
Le mascherine sono obbligatorie a scuola e all’università per tutti dai 6 anni in su, sempre. Poi ci sono una serie di regole. Mascherina chirurgica raccomandata in classe, ma possono andar bene anche quelle di stoffa a patto che tutte le regole sulla distanza siano rispettate. Oltre i 12 anni, se la classe, l’aula o il gruppo di studenti ha completato il ciclo di vaccinazione contro il Covid si possono eliminare le mascherine.
In alcune scuole a campione verranno effettuati test salivari per vedere se in classe ci sono alunni o insegnanti positivi al Covid. In queste scuole gli studenti verranno sottoposti a tamponi salivari a campione. Si parla di 55mila alunni ogni due settimane, volontari e a turno. E dopo i primi mesi, i test saranno effettuati a casa dai genitori la mattina, appena i figli si svegliano perché il tampone è più preciso. Poi si va a scuola e si consegna il test al personale all’ingresso.