Green Pass, un milione scaricati ieri. A proposito delle tensioni legate all’introduzione del Green Pass obbligatorio sui luoghi lavoro, due dati si impongono.
Il primo, in un solo giorno un milione di green pass scaricati, un’accelerazione impressionante: l’obbligo, non altro, ha convinto esitanti, critici, recalcitranti se non a vaccinarsi, almeno a farsi tamponare costantemente.
L’altro dato, a dispetto dell’evocazione di un presunto fronte del porto, ultimo presidio democratico dall’assalto ai diritti dei lavoratori, riguarda la presenza al sit in di Trieste: sono rimasti in 200. Una significativa testimonianza, al massimo.
E del resto anche l’appuntamento elettorale si è incaricato di dar ragione a Governo e partiti responsabili sul piano della gestione dell’emergenza pandemica. Non c’è una contrapposizione feroce e compatta contro il Green pass, che anzi si appresta a far da modello nelle legislazioni di altri paesi avanzati. Perché funziona (la gente se non si vaccina deve costantemente essere tamponata) e non si deve ricorrere all’obbligo vaccinale che imporrebbe valutazioni normative complicate e atti costituzionalmente più impegnativi.
Sono stati 1.049.384 i Green pass scaricati ieri dagli italiani, un record finora mai raggiunto, secondo i dati del portale ufficiale del governo. 914 mila sono stati scaricati dopo i tamponi fatti, mentre 130 mila in seguito a vaccinazioni.
Proprio sul versante vaccini c’è da segnalare che ieri per la prima volta le terze dosi (49.660) sono stati più delle prime vaccinazioni, che si sono fermate a 44.376. Gli italiani completamente vaccinati ieri sono stati 89.078.
Sono circa duecento i manifestanti che stazionano in queste ore in piazza Unità d’Italia. La situazione è tranquilla con poliziotti che presidiano la Prefettura e carabinieri che invece vigilano sul palazzo della Regione. Alcuni manifestanti che hanno dormito a terra hanno portato sacchi a pelo e sedie da campeggio. Questa mattina hanno scandito più volte lo slogan “Pane lavoro libertà”.
“Dobbiamo spegnere questi focolai di tensione, per la verità un po’ isolati, nel Paese, perché dobbiamo concentrarci nella prospettiva di sostenere e rafforzare la crescita economica, la ripresa e lo sviluppo facendo del lavoro la vera grande priorità. Il vero tema oggi è il lavoro, la sua qualità, la sua stabilità, la sua sicurezza, il valore sociale. Ecco perché abbiamo manifestato sabato a Roma”. Lo ha detto stamattina a Palermo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, commentando le manifestazioni di questi giorni e anche le proteste a Trieste.