ROMA – E' stato accolto dalla Cassazione il ricorso con il quale i giornalisti de L'Unita' hanno protestato contro l'assoluzione del direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, che, durante una puntata di Porta a Porta, aveva definito ''omicida'' il quotidiano fondato da Antonio Gramsci.
Un nuovo giudizio, innanzi alla Corte d'Appello di Roma, dovra' seguire le indicazioni della Suprema Corte (espresse nella sentenza 36875) che fanno presente come ''l'invettiva'' pronunciata da Ferrara non possa essere scriminata dal diritto di critica giornalistica e da quello alla liberta' di pensiero in quanto non erano state rappresentate le critiche a lui rivolte da articoli pubblicati sull'Unita'.
Il diritto di critica, avvisa la Cassazione, si puo' riconoscere solo quando ''la critica sia riconoscibile nel contesto delle affermazioni offensive e si palesi in modo espresso e non attraverso una mera invettiva: la quale, anche se riferita ad un giornale piuttosto che ad individui singoli, puo' ugualmente rivelarsi offensiva per chi a quel giornale collabora condividendone la linea editoriale''.
Il ricorso dei giornalisti dell'Unita' e' stato patrocinato dall'avvocato Domenico D'Amati. In primo grado Ferrara era stato condannato per diffamazione, ma poi, in appello, il 22 febbraio 2010, era stato prosciolto anche se era stata riconosciuta l'offensivita' delle sue parole.
