CATANIA – La Procura della Repubblica di
Catania ha inviato un rapporto alla Corte dei conti di Palermo
in cui stima danni per oltre 30 milioni alla pubblica
amministrazione per una presunta cattiva gestione negli ultimi
decenni dell'Istituto autonomo case popolari del capoluogo
etneo.
Secondo quanto emerso da indagini della guardia di finanza,
l'Iacp non avrebbe eseguito alcun recupero di morosita' dei
canoni d'affitto di propri immobili, ne' di sfratti e neanche
alcuna esecuzione forzata, nonostante l'Ente lo possa fare senza
dovere fare ricorso a un provvedimento del giudice. Dagli
accertamenti e' emerso che venivano inviate lettere di
sollecito, ma che non poi non avrebbero avuto seguito.
I dati fanno parte del fascicolo aperto dal sostituto
procuratore Andrea Bonomo sulla gestione dell'Iacp sulla
presunta assegnazione illegale di alloggi e botteghe
dell'istituto. Tra gli indagati il direttore generale, Rosario
Santi Schiliro', un funzionario e tre dirigenti dell'Iacp, e
alcuni beneficiari delle presunte operazioni illecite, comprese
il figlio di Schiliro', Ettore.
Tutti gli indagati hanno da tempo avuto notificato dalla
guardia di finanza avvisi di chiusura delle indagini e hanno
gia' depositato in Procura delle memorie difensive.