Ifil-Exor, Gabetti e Grande Stevens condannati a un anno e quattro mesi

TORINO – Condanna ridotta rispetto alle richieste dell’accusa ma pur sempre condanna. Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens sono stati condannati a un anno e quattro mesi nel processo d’appello, a Torino, per l’equity swap di Ifil-Exor, l’operazione finanziaria che nel 2005 permise a Ifil di restare l’azionista di riferimento della Fiat.

Nel processo sono state assolte le due società chiamate in causa come persone giuridiche, Ifil e Giovanni Agnelli Sapaz. Alle parti civili (la Consob e un piccolo azionista) non è stato accordato alcun risarcimento. Per Gabetti e Grande Stevens, a cui è stata comunque concessa la sospensione condizionale, c’è anche la pena accessoria dell’interdizione per un anno dai pubblici uffici, alla quale si aggiunge, per Grande Stevens, l’interdizione dall’esercizio dell’avvocatura. La sentenza e’ stata pronunciata dalla corte d’appello di Torino.

L’accusa aveva chiesto due anni e mezzo per Grande Stevens e due anni per Gabetti. Il nuovo processo di appello si è celebrato dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato il precedente.

La reazione di Gabetti. ”Avrei sperato in un risultato diverso”: è il commento di Gianluigi Gabetti alla sentenza della Corte d’Appello di Torino sul caso Ifil-Exor. Gabetti ha aggiunto che adesso dei ”professionisti leggeranno le motivazioni e poi ci consiglieranno sul da

farsi”.

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Emiliano Condò