TRIESTE – Rimane in sedia a rotelle per un errore dei medici che non diagnosticarono una malattia al midollo spinale, e i giudici risarciscono anche la moglie, per il danno alla vita sessuale che ne e' conseguito.
La decisione – riportata oggi dai quotidiani locali – e' del Tribunale di Tolmezzo (Udine), che ha imposto all'Azienda sanitaria ''Alto Friuli'' il doppio risarcimento a una coppia di Arta Terme (Udine), a causa del ritardo nella diagnosi della malattia che ha reso paralizzato l'uomo, Mario Peresson, 67 anni, autista in pensione.
La vicenda risale al luglio 2006 quando l'uomo, in preda a forti dolori alla schiena, si rivolse all'ospedale di Tolmezzo dove venne curato con antidolorifici. Ulteriori esami hanno in seguito rivelato che Peresson soffriva di sindrome della ''cauda equina'', una compressione ai nervi del fascio inferiore del midollo spinale causata da un'ernia, con la necessita' di un intervento chirurgico urgente.
Il ritardo nella diagnosi ha pero' causato a Peresson un danno permanente – per il quale verra' risarcito con 300 mila euro – e in particolare la compromissione dell'apparato genitale; da qui la richiesta di danni anche per la vita sessuale coniugale, che ha comportato il risarcimento alla moglie per circa 30 mila euro.
