ROMA, 14 MAR – E’ stato oggetto di ”vilipendio” Francesco Iacoviello, il pm del processo Dell’Utri in Cassazione, che e’ invece ”uno dei migliori magistrati”.
Cosi’ il pg della Cassazione Vitaliano Esposito ha difeso il collega, sottolineando anche di aver ”pienamente condiviso” le sue tesi.
Esposito ha preso la parola in apertura del Plenum del Csm. E ha subito voluto precisare che ”Iacoviello non ha mai detto che il concorso esterno non esiste; si e’ limitato ad esternare il profondo disagio per una fattispecie di reato dai contorni vaghi”; e lo ha fatto di fronte ad un capo di imputazione ”assolutamente indeterminato”.
Peraltro questo disagio, ha fatto presente il pg, ”e’ notoriamente diffuso nella dottrina e nella giurisprudenza, tant’e’ che ci sono state ben cinque sentenze delle Sessioni unite ed e’ un disagio che io provo da 30 anni”, ha aggiunto il pg esprimendo il suo ”incondizionato appoggio” alla requisitoria del collega. Collega che Esposito ha definito ”un professionista non permeabile a qualsiasi pressione”. ”Mi chiedo se la liberta’ di espressione – ha detto ancora il pg – possa estendersi fino al vilipendio del magistrato e se sia possibile tentare di condizionare l’esercizio della giurisdizione”. Nell’appassionato intervento del pg, in cui non sono mancati momenti di emozione, c’e’ stato anche un riferimento a chi in questa vicenda ha chiamato in causa Giovanni Falcone: ”Falcone lasciamolo riposare in pace – e’ stato l’invito del pg – semmai onoriamolo con un convegno sul concorso esterno. E allora scopriremo che lui e’ stato antesignano della sentenza Mannino”, quella che ha posto dei paletti al concorso esterno.
