Il pm chiede agli inglesi auto e proiettili del blitz

da: La Repubblica

I proiettili, i bossoli, le armi dei talebani uccisi, la Toyota Corolla nel cui bagagliaio erano prigionieri i due agenti del Sismi e il loro interprete afgano, liberati con un blitz dei militari italiani e britannici lunedì scorso. Il procuratore aggiunto di Roma, Franco Ionta, che conduce l’ inchiesta sul sequestro dei due sottufficiali in Afghanistan, ha scritto al Comando militare unificato per le missioni all’ estero chiedendo di recuperare qualunque reperto utile alle indagini. L’ acquisizione disposta dalla capo del pool antiterrorismo è finalizzata all’ espletamento di una consulenza balistica, non ancora disposta, che dovrà ricostruire la sparatoria e stabilire se i due 007 e l’ afgano siano stati colpiti da “fuoco nemico”. I reperti pare siano in mano britannica. Il ministro Arturo Parisi nel suo intervento in Commissione Difesa non ha chiarito se i due italiani siano stati feriti da “fuoco amico” oppure no. Nei giorni scorsi da Kabul è stato il maggiore Charles Anthony, portavoce dell’ Isaf, a fornire una ricostruzione. «All’ inizio non sapevamo se gli ostaggi fossero stati feriti da fuoco amico o nemico – ha detto – Ma adesso ci sono testimonianze secondo cui i taliban durante la fuga dalle loro auto in cui tenevano gli ostaggi, si sono voltati improvvisamente e hanno sparato contro la Toyota. Posso dire che…

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