Ilva, Ferrante contro la Aia: “Anche se non arriva non lasciamo Taranto”

Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante (Foto Lapresse)

TARANTO – Il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, anche se l‘Aia (cioè l’Autorizzazione Integrata Ambientale) non arrivasse non sarebbe “ipotizzabile” lasciare Taranto. In ogni caso, l’Aia, secondo Ferrante, renderà l’Ilva meno competitiva.

”Noi abbiamo posto delle riserve che riguardano la sostenibilità economica e tecnica del parere della commissione”, ha spiegato Ferrante dopo l’incontro al ministero dell’Ambiente. ”Per il momento non è ipotizzabile lasciare Taranto”.

”Per me un giudizio immediato e sintetico è difficile oggi da esprimere. E’ necessario valutare la compatibilità economica anche alla luce del mercato e della minore competitività”. Ferrante ha però ”apprezzato il lavoro della commissione, svolto con idee assolutamente chiare e in tempi ristrettissimi”. Ma, ”ci siamo riservati di fare una valutazione sul piano della sostenibilità economica oltre che tecnica”. Infine, conclude, ”abbiamo bisogno di diversi elementi per giudicare”.

”Per noi significa minore competitività, e quindi in nostri competitori europei nei prossimi anni potranno produrre in un regime assolutamente diverso dal nostro, cioè più favorevole alla loro produzione. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un’Aia che entrerebbe in vigore nel 2012, quando negli altri paesi entrerebbe nel 2016”.

”Dobbiamo valutare anche la nostra futura capacità produttiva: c’è un limite che è stato indicato, dobbiamo verificare se questo limite è coerente con l’impegno finanziario che ci viene richiesto. Non abbiamo parlato di cifre, questo sarà possibile quando avremo i progetti” degli interventi.

Il limite alla produzione viene fissato dai tecnici a 8 milioni di tonnellate all’anno, mentre sui costi alcune stime non ufficiali, circolate in questi giorni, parlano di una forbice compresa tra 3 e 10 miliardi.

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Alessandro Avico