Nascosti in una tenda all’interno dei giardini comunali in zona Garbatella, a Roma, due cittadini iracheni, H.A. e R.M., trovati dagli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, sono stati arrestati. Sono considerati i referenti italiani di una vasta associazione criminale a carattere transnazionale, dedita allo sfruttamento e favoreggiamento della immigrazione clandestina di cittadini curdo-iracheni.
L’operazione, denominata “Sebeke”, coordinata da Eurojust ed Europol a livello europeo, dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato per l’Italia, ha visto la collaborazione del servizio di cooperazione internazionale di Polizia (Interpol e Sirene) e la partecipazione, oltre alla Squadra Mobile di Roma, anche degli omologhi uffici di Milano, Ventimiglia e Crotone.
In quest’ultima città la squadra mobile ha localizzato altri due cittadini iracheni, destinatari di mandato di arresto europeo, T.A.Y. e M.K. Le indagini iniziate dalla Polizia francese (Ocriest, ufficio centrale per la repressione dell’immigrazione irregolare) hanno portato alla cattura contestuale in diversi Paesi Europei dei membri dell’organizzazione, la cui rete era sparsa in Francia, Regno Unito, Germania, Grecia, Belgio, Paesi Bassi e Scandinavi.
I componenti delle cellule romane, in particolare, sono ritenuti personaggi di spicco dell’organizzazione, con il ruolo di coordinatori e responsabili per il transito dei clandestini dall’Italia verso il Regno Unito e la Svezia.
