GENOVA, 27 GIU – A Genova l’Imu aumenta dal 4 al 5 per mille sulla prima casa, a Milano più care quelle di lusso e sgravi per abitazioni popolari e commercianti. Di seguito cosa cambia nelle due città:
Genova Il consiglio comunale di Genova ha approvato l’aumento dell’Imu sulla prima casa, dal 4 al 5 per mille, sulla seconda casa, dal 7.6 a 10.6 per mille, con 21 voti a favore e 18 contrari: 39 i consiglieri presenti su 41.
La maggioranza di centrosinistra si è divisa: l’Idv ha votato contro l’aumento insieme a centrodestra, Movimento 5 Stelle e Udc.
”Mi assumo l’impegno politico da subito di verificare la possibilità di risparmi di spesa per ridurre entro settembre l’Imu sulla prima casa”, ha detto il sindaco Marco Doria. Il primo cittadino ha auspicato che per la sopravvivenza degli Enti locali ”l’intero gettito dell’Imu nel 2013 sia appannaggio dei Comuni. L’Imu così concepita è solo per lo Stato, c’è una scarsa autonomia dei Comuni. Tutti i grandi Comuni italiani sono stati costretti ad aumentarla con maggioranze diverse: Roma, Napoli, Palermo, Torino”.
Il capogruppo Idv Stefano Anzalone ha detto ”no a una tassa ingiusta come l’Imu, che colpisce le famiglie e le imprese, non in base al reddito, ma solo per il possesso di una casa o di un’attivita’, creando maggiore poverta’ nel Paese”. Il capogruppo Pd Simone Farello ha invitato l’Idv a ”non sacrificare la coesione politica e a lavorare insieme per individuare risparmi e diminuire l’Imu sulla prima casa entro settembre”.
Milano Con 17 voti a favore, 4 contrari e nessun astenuto il Consiglio comunale di Milano ha modificato la proposta di delibera di Giunta commisurando le aliquote Imu: sgravi per le abitazioni popolari, i negozi e gli artigiani e le seconde case locate, ma aumenti per le case di lusso.
Ecco cosa è stato deciso, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore:”sgravio di 28,5 milioni di euro sull’intero gettito precedentemente previsto e in particolare 15 milioni di riduzione a favore dei negozi e laboratori, 2,5 milioni di euro per le abitazioni popolari, 13 per gli immobili dati in affitto e 400 mila euro per le imprese start-up. Sono invece aumentati di 2,5 milioni di euro le imposte a carico degli immobili di lusso. L’aliquota per la prima casa, dunque, sarà diversificata: per gli immobili classificati in categoria A4 e A5 (abitazioni popolari e ultra popolari), l’aliquota sarà pari allo 0,36%; le abitazioni A2, A3, A6, A7 saranno sottoposte allo 0,4%, mentre per quelle A1, A8, A9 (abitazioni signorili, palazzi di pregio artistico, ville e castelli), l’aliquotà salirà di 0,6%. Rimane inalterata l’imposta a 1,06% per le seconde case non locate, mentre quelle comprese nelle categorie da A1 a A9 locate con contratto registrato é prevista una aliquota agevolata di 0,96%. Per gli immobili strumentali posseduti o locati a società start up (registrati dal 30 giugno 2010) l’aliquota Imu é fissata a 0,76%”.