Imu, Irpef, Tarsu…tasse locali, salasso da mille euro a famiglia

ROMA – I Comuni in cui è già stato deciso il il rincaro dell’Irpef sono 341. Ventiquattro sono i grandi Comuni che hanno deciso l’aumento dell’Imu, quelli che hanno varato la tassa di soggiorno 495, 12 le città in cui aumenterà la Tarsu. Ed ecco i costi medi: 157 euro l’Irpef comunale, 371 per quella regionale, 113 euro l’Imu sulla prima casa, 223 per la spazzatura. Senza contare che entro il 30 giugno, ovvero dopo il temuto scoglio delle elezioni, i Comuni potranno ritoccare l’Irpef e fino al 30 settembre hanno potere di aumentare (o diminuire) l’Imu. Totale: circa 1000 euro in più, solo di tasse locali.

I numeri li diffonde la Uil e servono a completare la “stangata” che rischia di mangiare completamente la prossima tredicesima. Repubblica ha sintetizzato le principali tasse locali.

Addizionale comunale. I Municipi possono aumentare l’addizionale dallo 0,1 allo 0,8 per cento e molti sindaci lo hanno fatto senza indugi. Ad esempio, a Palermo è passata dallo 0,5 allo 0,8; a Chieti dallo 0,7 allo 0,8; a Brescia dallo 0,2 allo 0,55; a Viterbo dallo 0,4 allo 0,5 per cento. Ferrara ha deliberato 3 aliquote per fasce di reddito passando da una aliquota unica dello 0,5 ad aliquote comprese tra lo 0,6 e lo 0,8 per cento. Roma, che ha l’aliquota più alta d’Italia, allo 0,9 per cento, ha confermato.

Tassa di scopo (o Imu bis). Nata con il governo Prodi è stata confermata da Berlusconi e, da ultimo, da Monti che ha dovuto adeguare il meccanismo alla nuova Imu. Infatti la base imponibile dell’Imu-bis è la stessa dell’Imu: di fatto si tratta di una addizionale dello 0,5 per mille alla base imponibile dell’Imu, cioè la rendita catastale rivalutata. Il Codacons ha già messo le mani avanti e ha minacciato: se la tassa sarà applicata al di fuori dei suoi limiti sarà illegittima e scatteranno migliaia di ricorsi al Tar.

Imposta di soggiorno. E’ l’imposta di soggiorno: costa fino ad un massimo di 5 euro a notte. Solo in albergo? No. Anche il turismo low cost subirà la stangata. A Firenze, ad esempio, si paga 1 euro a notte anche per il campeggio, a Ragusa 1 euro per l’agriturismo, a Genova un euro per il B&B. I sindaci di città d’arte, di mare, montagna e collina si sono mossi con velocità: fino ad oggi l’hanno deliberata in 495. Introdotta dal governo Berlusconi e prevista dal federalismo municipale potrà dare un gettito che, secondo una stima approssimativa, è valutato in 1,2 miliardi. Per un soggiorno di una settimana in media si pagheranno 22 euro. Ma se si sceglie un albergo a cinque stelle a Venezia o a Firenze l’aggravio è di 35 euro a persona.

Tarsu. E’ maggio il mese della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Già 12 Comuni capoluogo hanno messo a segno o annunciato gli aumenti: a Messina il 30 per cento, a Reggio Calabria il 25 per cento, a Milano, dove il costo del servizio era fermo dal 2002, l’aumento sarà del 20 per cento. Rincari sono previsti anche a Torino, Siracusa, Bari e Latina.

Rc Auto. Anche le Province partecipano al balletto delle tasse. Nel carniere vantano l’imposta sulla Rc auto: la base è del 12,5 per cento, ma le Province possono aumentarla (o diminuirla) del 3,5 per cento. Dal 2010, da quando è in vigore il decreto sul federalismo fiscale varato da Tremonti e Calderoli, su 90 province 68 hanno approfittato dell’occasione. Di queste 34 lo hanno fatto quest’anno.

Addizionale regionale. Lo sblocco delle addizionali regionali va attribuito al governo Berlusconi, ma l’esecutivo Monti – per far fronte all’emergenza – ha aumentato l’aliquota di base dell’Irpef regionale dello 0,33 per cento portandola all’1,23 per tutte le Regioni. A conti fatti si tratta in media di un esborso complessivo di 371 euro, aumenti compresi.

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Elisa D'Alto