ROMA – L’Imu, se sei un poliziotto, diventa una batosta “super”. Tra gli agenti la preoccupazione cresce in vista della prima rata, in scadenza il 16 giugno. Il motivo è presto detto: otto poliziotti su dieci, in Italia, lavorano in una regione che non è la propria. Per regolamento devono trasferire la loro residenza nel luogo in cui lavorano. Risultato: la casa di proprietà, nel luogo di origini dove magari vivono moglie e figli, diventa seconda casa. Con un’Imu ovviamente più salata. Agenti che spesso pagano un mutuo.
In questi giorni sono aumentate le segnalazioni ai sindacati. Felice Romani, segretario generale del sindacato di categoria Siulp, dice: “Io sono il tipico caso del poliziotto che lavora in una città, Roma, e deve pagare l’Imu seconda casa sull’abitazione di proprietà, a Modena. E in più ci devo pagare il mutuo. Noi abbiamo l’obbligo di trasferire la residenza secondo il regolamento di servizio. Altrimenti si rischia la sanzione disciplinare”. Tornare al paese d’origine? Difficile: servono da 20 a 25 anni di anzianità. Un tempo, poi, c’erano le caserme ma ora sempre più frequentemente i poliziotti affittano un appartamento con altri colleghi. “Ci stano tagliando anche gli alloggi di servizio”, dicono al sindacato Sap.