Gli incentivi riservati all’acquisto dei motocicli, 12 milioni di euro, sono quasi esauriti. Troppo pochi, secondo i concessionari di tutta Italia infuriati che sui 300 milioni stanziati dal ministero dello Sviluppo economico per gli incentivi al consumo, solo una minima quota fosse quella riservata ai motorini. Non solo. La modalità di  assegnazione risulta troppo farraginosa e complicata: una procedura telefonica che passa attraverso i call center delle Poste definita da chi vende addirittura «infernale».
Secondo dati ufficiosi, tra venerdì sera e sabato mattina una buona metà degli incentivi erano già stati prenotati. E la sensazione  più diffusa è che tra lunedì 19 e martedì 20 aprile le agevolazioni statali verranno del tutto prosciugate. «Molti venditori hanno stipulato contratti prima ancora che gli incentivi partissero, condizionandone la validità all’effettivo avvio», commenta Claudio De Viti, direttore del settore moto di Confindustria Ancma. Per i produttori il picco di vendite si registrerà a metà aprile, a primavera inoltrata. Per sostenere il mercato le singole case dovranno prorogare gli sconti a proprie spese. A queste condizioni, il crollo del 20-25% delle vendite, previsto per il 2010, potrà essere ridotto del 10%.
Da Nord a Sud è un coro di proteste soprattutto per la procedura messa a punto dai tecnici ministeriali. I più importanti concessionari, AutoMotoMania e MotoFollia nella Capitale lamentano il congestionamento delle linee dei call center, gli errori nelle procedure. Da Pogliani, a Cinisello Balsamo, sono stravolti ma contenti: «Ci stanno togliendo la camicia: è un assalto». A Bari, da Carone, non ne vogliono sapere di incentivi: «È solo propaganda: le risorse sono poche e non si capisce niente su come ottenerle». Per prendere la linea da Di Carlo, sempre a Roma, hanno impiegato almeno un’ora.
Ancora più severi alla Moto e Moto di Torino dove lamentano di aver impiegato 3 giorni solo per registrarsi al sito ministeriale. Tanta la confusione anche al Motostore di Reggio Emilia. Alla Mvm di Bologna hanno già fatto 30-35 prenotazioni ma sono sicuri che i soldi finiranno presto. Da Evola, a Palermo, di contratti con gli incentivi ne hanno stipulati tanti, ma tutti sotto la condizione che gli incentivi ci siano davvero: «Speriamo di non dover stracciarli tutti…».
Poi c’è il problema del prezzo su cui si calcola lo sconto del 10%. Secondo De Viti il ministero, all’ultimo momento, ha comunicato che sarebbe stato applicato non sul prezzo di listino ma su quello finale: «Se, a listino, una moto si vende per 5 mila euro il bonus sarà di 500 euro. Ma se il venditore decide di fare ulteriori sconti, vendendola a 4.500, riceverà incentivi minori, per 450 euro. Tutto questo ha un senso?».