Inchiesta G8: Il Procuratore capo di Firenze: “Nessuna guerra con i magistrati romani”

Angelo Balducci

Nessun braccio di ferro e nessuna guerra fra procure. Così il Procuratore capo a Firenze, Giuseppe Quattrocchi, ha risposto ai giornalisti riguardo l’apertura di un fascicolo, da parte della procura romana, sull’appalto per la Scuola marescialli. Quattrocchi ha spiegato che dopo la decisione della Cassazione ha chiamato il procuratore di Roma, dicendogli che gli atti adesso sono a disposizione del tribunale di Firenze e che quindi i pm fiorentini non possono trasmetterli.

Ieri, ha aggiunto Quattrocchi, il sostituto procuratore di Roma, Caperna, ha inviato un fax chiedendo gli atti e dopo c’é stato un contatto telefonico con i titolari dell’inchiesta a Firenze, i pm Luca Turco e Giuseppina Mione. Riguardo la competenza “il passaggio in tribunale a Firenze giovedì – ha detto Quattrocchi – è determinante”. Quattrocchi ha ricordato che c’é un provvedimento della Cassazione sulla competenza aggiungendo: “Roma ha ragione, c’é anche un problema di libertà personale degli imputati, e di tempi”.

Riguardo il fatto che Roma avrebbe iscritto nel registro degli indagati anche persone – come il coordinatore del Pdl Denis Verdini e gli imprenditori Roberto Bartolomei e Riccardo Fusi – non imputate al processo che si è aperto oggi a Firenze, “credo – ha spiegato Quattrocchi – che la Cassazione avesse a disposizione le misure cautelari fiorentine, che contengono anche i nomi di altri indagati”.

In merito alla competenza, comunque, Quattrocchi ha spiegato che c’é “bisogno di leggere le motivazioni della Cassazione”. La situazione è “ingarbugliata”, ha aggiunto il procuratore, riferendosi al fatto che c’é “un giudizio immediato già radicato” a Firenze, quello per Balducci, Fabio De Santis e Guido Cerruti; “una decisione della Cassazione” sulla competenza; e “una richiesta di abbreviato”, sempre a Firenze, presentata dall’imprenditore Francesco Maria de Vito Piscicelli. “E’ una situazione singolare”, ha concluso Quattrocchi.

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Emiliano Condò