L’ex presidente della Btp, Riccardo Fusi, รจ stato sentito per oltre tre ore dai magistrati fiorentini in relazione alla vicenda della Scuola marescialli di Firenze, dalla quale sono partite le indagini che riguardano gli appalti per i grandi eventi. Un interrogatorio che gli stessi pm considerano come importantissimo per l’inchiesta.
Perchรฉ Fusi รจ ufficialmente il primo personaggio coinvolto nella vicenda ยซGrandi Opereยป e affini ad ammettere lโesistenza di un ยซsistemaยป in grado di condizionare lโandamento e lโassegnazione dei lavori pubblici controllati dalla presunta ยซcriccaยป.
ยซIo sono vittima di un sistema – aveva detto – che mi ha fatto perdere un appalto fondamentale procurando anche un danno erariale allo Stato di 141 milioni di euroยป.
Al termine dell’interrogatorio, Fusi, a carico del quale gli inquirenti fiorentini ipotizzano il reato di corruzione, ha dichiarato: ยซHo risposto a tutto, come faccio sempreยป.
Il legale di Fusi, Alessandro Traversi, al termine dell’interrogatorio ha riferito ai giornalisti che Fusi “esclude di avere corrotto alcun soggetto, esclude qualsiasi responsabilitร per il reato di corruzione che al momento gli viene addebitato”.
ยซHa risposto alle domande, con riferimento naturalmente alla Scuola dei marescialli – ha aggiunto Traversi – Fusi si รจ dichiarato, lui e la sua azienda, vittima di una situazione e di aver agito non tanto e non solo nell’interesse della propria azienda ma anche e soprattutto nell’interesse dello Stato, perchรฉ dall’operazione cosรฌ come รจ stata gestita รจ derivato un danno erarialeยป.
La posizione di Fusi come “vittima” della cricca รจ stata ribadita anche dall’avvocato Sara Gennai, che lo assiste assieme a Traversi: ยซFusi non ha pagato nessuno, non fa parte di nessuna cricca e se questa cricca esiste ne รจ vittima, e la questione della Scuola marescialli lo dimostraยป.
Riguardo la competenza territoriale, ai giornalisti che chiedevano se fosse stato chiesto un trasferimento del fascicolo a Roma, l’avvocato Traversi ha risposto: “Ancora non abbiamo avanzato nulla, ci riserviamo di farlo in un momento successivo”.
La richiesta di Fusi. La richiesta di essere ascoltato era venuta da Fusi, desideroso di spiegarsi e di evitare ad ogni costo il carcere, argomento del quale si dibatterร il 30 marzo davanti al tribunale del Riesame, che dovrร decidere sullโappello proposto dai magistrati contro la decisione del giudice.
I magistrati restano ancorati al contenuto delle 45 pagine del loro appello contro la mancata carcerazione di Fusi, dove la personalitร e i comportamenti dellโindagato vengono tratteggiati con il piombo fuso. La definizione che il Gip attribuiva al faccendiere Francesco Piscicelli, secondo loro, vale anche per lโimprenditore toscano.
