Inchiesta ospedale Cardarelli. Chiesta scarcerazione al Riesame per Jannelli

NAPOLI – Interventi programmati da tempo nel reparto di Ortopedia dell'ospedale Cardarelli venivano spesso rinviati dal primario Paolo Jannelli, arrestato la scorsa settimana, in maniera arbitraria. Lo sostengono i pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock, che a sostegno della loro tesi hanno depositato alcune intercettazioni telefoniche.

Il 7 settembre del 2010, per esempio, Jannelli contatta il dottor Lorenzo Baiano, che è in ospedale: "Senti, abbi pazienza, vedi che ci sta una protesi di anca". Baiano conferma ma il primario lo blocca: "Ora aspettate un momento, perché questa qua oggi io non riesco a salire, hai capito?". Quindi Jannelli dispone il da farsi: "Aspettate, fatela mangiare. Glielo dici, non è arrivato l'impianto, un momento di pazienza. Va bene? Poi parlo io con Mario quando rimetterla in nota".

Altre telefonate dimostrano, secondo i pm, come Jannelli cercasse di dirottare verso la propria clinica Villa del Sole i pazienti del Cardarelli, anche quelli più indigenti. Emblematico il caso di una coppia, lei cameriera, lui venditore ambulante di panini. Un amico dei due chiede alla caposala di Jannelli di intercedere perché l'ortopedico li visiti in ospedale: "Insomma, questi qua sono persone che non hanno molta possibilità. Insomma, lei fa la cameriera, lui si arrangia a portare i panini in giro, quelle cose là, e sinceramente sono persone alle quali io ci tengo molto". Quindi l'uomo spiega alla caposala che cosa ha detto il professore ai due: "Il professore Jannelli ha detto: guardi, io, se vuole, io però qua non faccio studio, faccio studio a casa, diciamo così, o fuori: quindi, se vuole…". La caposala spiega che non può fargli il favore di introdurli da Jannelli dal momento che il primario ha fatto ai due coniugi "il discorso": "Quello mo se ci ha fatto il discorso, eh… Quello mi può pigliare a cattivo occhio a me".

La donna però trova un escamotage: lì farà visitare da un altro medico, il dottor Chiantera, ma in un giorno in cui Jannelli non c'è: "Altrimenti si può urtare". L'interlocutore acconsente, con un commento amaro: "E perché li chiama questo? Così si uccide la povera gente, che non hanno soldi, questi qua".

I difensori di Jannelli, avvocato Bruno Von Arx e Maurizio Loiacono, hanno depositato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame. Oggi intanto si è svolto l'interrogatorio di garanzia del chirurgo Luigi Angrisani, difeso dagli avvocati Luigi Tuccillo e Dina Cavalli; ad Angrisani è contestato, tra l'altro, l'omicidio colposo di Stefano Maraolo, un giovane obeso il cui cadavere fu trasportato in ambulanza da Villa del Sole al policlinico, facendo credere ai familiari che fosse ancora vivo, per non rovinare il buon nome della clinica.

Angrisani ha risposto per circa un'ora e mezzo alle domande del gip Ludovica Mancini, sottolineando che la morte di Maraolo è avvenuta prima che l'intervento chirurgico iniziasse, durante l'anestesia. Proprio l' anestesista, ha detto ancora il chirurgo, doveva valutare se l'attrezzatura della clinica fosse adeguata a fronteggiare un caso di emergenza.

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Daniela Lauria