Fabrizio Corona intende risarcire il Ministero della Giustizia per la vicenda delle foto da lui scattate in carcere quando era detenuto, grazie a una macchina fotografica introdotta a San Vittore corrompendo, secondo l’accusa, una guardia carceraria.
Lo ha spiegato il suo legale, l’avvocato Giuseppe Lucibello, nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup di Milano Enrico Manzi, che vede l’agente fotografico imputato per corruzione, assieme al suo avvocato dell’epoca e all’agente di polizia penitenziaria. Nel 2007, secondo l’accusa, il “fotografo dei vip”, recentemente condannato a 3 anni e 8 mesi per la vicenda dei presunti fotoricatti, diede 4 mila euro alla guardia carceraria affinché introducesse una macchina fotografica nel penitenziario, consegnatagli dall’avvocato Tommaso Delfino, per realizzare alcune foto.
Il servizio realizzato da Corona, come riporta la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Frank Di Maio, venne poi pubblicato su diverse riviste di gossip nazionali. Il gup Manzi ora dovrà valutare l’entità del profitto che Corona realizzò vendendo il servizio, al fine della confisca e del risarcimento del danno di immagine al Ministero della Giustizia. A quanto si è appreso, l’agente fotografico intenderebbe chiedere di essere giudicato con il rito abbreviato.
La guardia carceraria Pasquale Costanzo e l’avvocato Delfino, invece, avrebbero raggiunto un accordo con la Procura per un patteggiamento ad 1 anno e 6 mesi di reclusione. L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 19 febbraio.