Incidente Casal Palocco. La verità sulla dinamica che ha portato alla morte del piccolo Manuel potrebbe arrivare grazie all’aiuto di Atac, l’azienda pubblica che a Roma gestisce il trasporto pubblico. Atac ha infatti consegnato agli investigatori le immagini registrate da un autobus di passaggio in via di Macchia Saponara. Il bus è passato proprio quando la Lamborghini guidata da Matteo Di Pietro ha travolto la Smart sulla quale viaggiava Manuel Proietti, 5 anni, insieme alla sorellina e alla madre. L’auto lo avrebbe sorpassato. Ed avrebbe sorpassato anche un’altra auto prima di finire contro la Smart guidata da Elena Uccello.
Oltre a questa telecamera, si sta verificando in queste ore se le telecamere del Consorzio di Casal Palocco possano aver ripreso qualcosa: ci sono e sono gestite dal Comune di Roma. Al momento però, non è ancora chiaro se siano attive o spente.
Parallelamente si stanno effettuando una serie di verifiche sui cellulari delle cinque persone presenti sul Suv al fine di individuare eventuali foto, video ma anche chat utili alle indagini. Risultano cancellati o ristretti ad una cerchia di “amici” moltissimi video che prima erano in Rete. E risulta al momento anche scomparsa la scheda di una videocamera usata per girare video e trovata sotto al sedile del Suv.
A Casal Palocco attendono però risposte e non hanno dubbi. Vito e Matteo, due dei TheBorderline, sarebbero al momento all’estero. Il primo in Spagna, il secondo in Turchia.
Ascoltata la madre del piccolo Manuel alla guida della Smart
Per comprendere la dinamica dell’incidente è stata ascoltata anche la madre del piccolo Manuel. La donna era al volante della Smart che si è andata a scontrare con il Suv Lamborghini guidato da Matteo Di Pietro, il ventenne indagato per omicidio stradale e lesioni. La donna, a quanto pare, è ancora sotto choc e a fatica ricorda quanto accaduto. “Ho un vuoto di memoria” avrebbe detto agli inquirenti. Sulla ricostruzione dei fatti è stata sentita anche una ragazza non appartenente alla crew di youtuber. La 20enne era salita a bordo del Suv poco prima dell’incidente. Le sue parole sono giudicate attendibili.
Incidente Casal Palocco, legale Di Pietro: “La Smart doveva dare la precedenza”
Il legale del conducente della Lamborghini intanto, in un’intervista a Libero ha sostenuto che l’impatto tra le due auto non è stato frontale e che la Smart doveva dare la precedenza alla Lamborghini che “non stava effettuando nessun sorpasso”. Queste le parole del legale: “La signora alla guida della Smart, per impegnare una via alla sua sinistra ha necessariamente dovuto passare per la traiettoria di Matteo che procedeva a destra” ha aggiunto l’avvocato. Che ha proseguito: “Mi spiego meglio. La Smart avrebbe dovuto dare la precedenza alla Lamborghini, tagliando di fatto la strada all’autovettura guidata da Matteo”. L’avvocato ha anche aggiunto che “a velocità precisa del Suv andrà accertata ma mi sento di dire che viaggiasse tra i 60-80 km orari“.
Chi indaga la pensa però diversamente. Il Suv stava andando almeno a 100 km/h, velocità che la Lamborghini Ursus (è questo il modello che Di Pietro stava guidando ndr) raggiunge in circa 3 secondi.
Quanto alla positività alla cannabis del suo assistito l’avvocato ha precisato che “la sua non negatività ai cannabinoidi non si riferisce a quel momento e può essere riferito anche a sostanze farmaceutiche: è risultato negativo a cocaina e alcol e lo dimostra il fatto che non è stata ritenuta necessaria alcuna misura cautelare”. E per quanto riguarda l’assunzione di cannabinoidi, la Procura di Roma ha disposto un narcotest più approfondito per verificare “quando Matteo Di Pietro ha assunto cannabinoidi e in quale quantità”.
Google: “TheBorderline non guadagnerà più con i vecchi video”
TheBorderline hanno intanto annunciato che non pubblicheranno nuovi contenuti. E Google non farà più guadagnare loro nemmeno dai vecchi filmati ancora online. L’azienda proprietaria di YouTube spiega con un portavoce che “ogni creator di YouTube dovrebbe rimanere responsabile sia all’interno che all’esterno della piattaforma. Di conseguenza questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità”.