Il Tg1 ha mostrato in esclusiva il video dell’incidente nautico avvenuto sul lago di Garda il 19 giugno scorso a Salò, nel Bresciano. Incidente in cui hanno perso la vita Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. Il video che è stato registrato dalle telecamere di un’abitazione privata di San Felice e mostra l’impatto tra il motoscafo sui cui viaggiavano due turisti tedeschi, uno dei quali, Patrick Kassen, è ora in carcere, e il gozzo delle due vittime bresciane.
“Nel filmato si scorge una piccola barca alla fonda in acque aperte, segnalata – in conformità con la normativa di settore – da una luce bianca di coronamento”, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Patrick Kassen, in carcere per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso.
“Ad un certo punto – prosegue – e più precisamente alle 23.24 si nota un’altra unità di dimensioni maggiori sopraggiungere a forte velocità e in planata con direzione da Portese a Salò. Chiarissimo appare il momento dello scontro tra i due natanti, con il motoscafo che, dopo aver violentemente colpito la piccola barca, è letteralmente saltato sopra di essa. Sollevandosi in modo vistoso dalla superficie del lago per poi proseguire la propria corsa, senza alcuna percepibile decelerazione e solo con un lievissimo scarto di rotta, in direzione Salò”.
“Il mio assistito ha deciso di consegnarsi spontaneamente alle autorità italiane senza aspettare la decisone del tribunale di Monaco”. Lo ha detto all’Ansa l’avvocato Guido Sola, legale di Patrick Kassen. “Ho avvertito i carabinieri della volontà del mio assistito. Ci siamo incontrati al Brennero da dove poi i militari ci hanno scortato fino a Brescia”, ha spiegato l’avvocato Sola. “Fin dal primo momento ha ribadito che non era scappato in Germania. E che vuole difendersi nel processo con il suo legale e con i consulenti tecnici”.
Il tedesco ha detto sia al pm il giorno dopo l’incidente che poi nell’interrogatorio davanti al gip che a guidare al momento dello scontro era lui. E “il video dello schianto non permette di dimostrare chi era ai comandi” riferiscono gli inquirenti che si sono rifatti alle dichiarazioni dei due tedeschi.