Indagato per violenza sessuale sulla figlia di 3 anni: potrà portarla a casa per il week-end

Un uomo di 46 anni, italiano, indagato per violenza sessuale nei confronti della figlia di 3 anni, potrà portare nella sua casa la bambina e tenerla con sé per questo fine settimana.

Il giudice della IX sezione civile di Milano ha infatti respinto il ricorso d’urgenza presentato dagli avvocati della moglie romena (i due sono in fase di separazione giudiziale), con cui si chiedeva di impedire al marito di poter vedere da solo la bambina. Per avvalorare il ricorso, gli avvocati Ernesto Tangari e Fabio Falcetta hanno presentato anche l’avviso di chiusura delle indagini nei confronti dell’uomo per i presunti abusi sulla figlia. Atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Il 29 gennaio scorso il direttore di settore del Comune di Milano, hanno chiarito gli avvocati, ha stabilito, in base all’ordinanza del giudice civile dell’8 gennaio scorso, che «l’ultimo fine settimana di febbraio, la bambina lo trascorrerà con il padre presso l’abitazione dello stesso».

Il giudice civile Maria Cristina Canziani, motivando il rigetto del ricorso della donna, spiega che «l’esistenza di un procedimento penale» a carico del marito «ancora non conclusosi» non costituisce «circostanza nuova tale da consentire a questo giudice istruttore di modificare o revocare l’ordinanza del presidente, assunta all’esito di una accurata valutazione peritale, anche in ordine alla denunciata possibilità di abusi dell’… (nome del marito, ndr) in danno delle figlie».

Il 30 gennaio scorso il pm di Milano, Antonio Sangermano, ha chiuso le indagini nei confronti dell’uomo accusato di abusi sulla piccola e anche di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie. La donna, 29 anni, dopo la separazione dal marito, vive ora in una comunità “Madre-bimbo” a Milano, assieme anche all’altra figlia di un anno e mezzo.

Il tribunale civile, con l’ordinanza dell’8 gennaio scorso, aveva deciso di affidare le bambine ai servizi sociali e di collocarle in una struttura idonea, preferibilmente con la madre. Il padre può andarle a trovare nella struttura e a lui è stato concesso anche, si legge nell’ordinanza l’«eventuale pernottamento nei fine settimana» della bambina più grande presso di lui.

LG

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Marco Benedetto