ROMA – ''Il marito dell'infermiera avrebbe avuto la Tbc nel 2004 e desta sconcerto che il Gemelli non abbia fatto le visite periodiche obbligatorie alla dipendente ogni anno''. E' quanto fa sapere il Codacons in un comunicato spiegando di aver segnalato il fatto nell'esposto presentato oggi alla Procura di Roma, sulla vicenda dell'infermiera del nido del policlinico Gemelli, malata di Tbc, da cui sono scattati i controlli sui neonati da cui risultano finora 34 bimbi positivi al test.
Il Codacons ha fatto sapere di aver concluso la propria inchiesta e di aver accertato che ''l'infermiera da due anni e mezzo era nel reparto neonatale, e siccome la consulenza resa al Codacons dal prof. Emilio De Lipsis ha attestato che il bacillo ha un'incubazione di oltre 10 anni (e pare impossibile che nessuno in tanti anni se ne sia accorto), l'associazione ha chiesto alla presidente della Regione Lazio Polverini di far identificare tutti, bambini e adulti, che negli ultimi due anni e mezzo (ma anche prima negli altri reparti) hanno avuto contatto con la donna e controllare la loro eventuale positivita' alla malattia''.
L'associazione ha chiesto alla Polverini di inserire nell'apposita commissione di esperti anche De Lipsis.
