ROMA, 27 AGO – I bambini nati al Gemelli negli ultimi mesi e positivi al test della tubercolosi salgono a 34, con 10 nuovi casi solo oggi, ma la governatrice del Lazio Renata Polverini non e’ preoccupata. ”Del resto abbiamo aumentato le visite, era quindi ovvio avere piu’ positivi rispetto ai primi giorni”, commenta da Lourdes, dove si trova per un pellegrinaggio, quando arrivano i dati dell’ultimo bollettino sui controlli.
I bambini trovati oggi positivi alla Tbc sono 3 femmine e 7 maschi: tre sono nati nel mese di marzo, tre nel mese di maggio, tre nel mese di giugno e uno nel mese di luglio, fa sapere l’Unita’ di coordinamento. I controlli sono stati avviati dopo che un’infermiera del nido del Policlinico ha scoperto di essere malata di tubercolosi. Gli esperti della Regione ricordano sempre che la positivita’ al test non significa malattia, ma esprime l’avvenuto contatto con il bacillo. Oltre ai 34 positivi riscontrati finora c’e’ il caso della bimba di 5 mesi ricoverata all’ospedale Bambino Gesu’, le cui condizioni non destano preoccupazioni e la cui malattia pero’ non e’ ancora collegabile con certezza all’infermiera del Gemelli.
”Siamo comunque sotto la media – ha detto Polverini – perche’ gli esperti mi avevano parlato di una percentuale attesa di positivi attorno al 10-12%. Noi invece non siamo neanche al 6%. Dunque, sono dati che ci aspettavamo. Inoltre nessuno e’ ammalato, si parla sempre di positivi. Siamo sopra la media invece per quanto riguarda le visite effettuate tra le tre strutture coinvolte: siamo sopra le 150 al giorno”.
La Regione fa sapere che per ”lunedi’ 29 sono stati fissati ulteriori 170 controlli, per un totale a tutt’oggi di 1.186 appuntamenti effettuati o confermati. Si conferma pertanto che entro il 31 agosto tutti i bambini interessati saranno stati sottoposti a visita e test, come previsto dal protocollo medico”.
Il Codacons, che ha presentato un esposto in procura, intanto è venuto a conoscenza di un nuovo, inquietante, dettaglio: ”Il marito dell’infermiera avrebbe avuto la Tbc nel 2004 e desta sconcerto che il Gemelli non abbia fatto le visite periodiche obbligatorie alla dipendente ogni anno”.
”L’infermiera da due anni e mezzo era nel reparto neonatale, e siccome la consulenza resa al Codacons dal prof. Emilio De Lipsis ha attestato che il bacillo ha un’incubazione di oltre 10 anni (e pare impossibile che nessuno in tanti anni se ne sia accorto), l’associazione ha chiesto alla presidente della Regione Lazio Polverini di far identificare tutti, bambini e adulti, che negli ultimi due anni e mezzo (ma anche prima negli altri reparti) hanno avuto contatto con la donna e controllare la loro eventuale positivita’ alla malattia”. L’associazione ha chiesto alla Polverini di inserire nell’apposita commissione di esperti anche De Lipsis.