
ROMA – Sono state 47.600 le scosse nel centro Italia dal 24 agosto, quando un terremoto di magnitudo 6 colpรฌ Amatrice provocando piรน di 300 morti.
Dal 18 gennaio, come riferisce l’INGV, la sequenza รจ molto attiva tra le province dellโAquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice): in questa zona lโINGV ha localizzato a oggi complessivamente quasi 600 eventi sismici di magnitudo maggiore o uguale di 2: salgono a circa 70 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 rispetto a ieri mentre rimangono invariati i 7 eventi di magnitudo compresa tra 4 e 5 e i 4 di magnitudo maggiore o uguale a 5.
Cosa dobbiamo aspettarci dopo le ultime scosse di terremoto che hanno colpito la zona del centro Italia mercoledรฌ 18 gennaio? Una risposta ha provato a darla Mario Tozzi, geologo e tra i massimi esperti in Italia, che interpellato dal Corriere Adriatico, spiega:
โIn Italia dobbiamo aspettaci altri eventi di questo tipo, altri terremoti. Lโenergia caricata in quei luoghi era talmente alta che ancora non si รจ esaurita. Questa situazione โ prosegue โ non ci preoccupa molto, anche perchรฉ la magnitudo รจ abbastanza bassaโ.
E ancora:
โSe in Italia ci fossero state piรน costruzioni anti-sismiche, la nostra preoccupazione sarebbe stata ancora minore. Non possiamo prevedere se ci sarร una scossa piรน forte, ma non possiamo neanche escluderla. Non sappiamo nulla, dato che รจ iniziato un nuovo sciame sismicoโ.
Parole poco rassicuranti quelle di Mario Tozzi, che prosegue focalizzandosi sulle evacuazioni avvenute a Roma:
โBisognerebbe sapere tutto degli edifici โ sottolinea -, specialmente di quelli pubblici: dove appoggiano e di quali materiali sono fatti. Se non vengono rispettati alcuni parametri durante la costruzione, allora bisogna avere paura di quegli edifici non solo quando cโรจ un terremoto, ma nella quotidianitร โ.
