ROMA – Il battesimo potrebbe essere il prossimo 2 luglio, primo sabato del mese, per la partenza all’unisono, in tutta Italia, dei saldi estivi. Le Regioni hanno infatti detto sì alla data unica per l’avvio delle vendite a saldo invernali ed estive, stabilendo in un indirizzo comune approvato da tutti i presidenti. Si partirà quindi il primo giorno feriale dopo l’Epifania e il primo sabato di luglio.
“Le singole Regioni – stabilisce l’indirizzo comune – si impegnano a dare seguito a tale decisione con propri atti”. Sulla materia la competenza è infatti delle amministrazioni regionali che dovranno ora adattare le rispettive leggi regionali alla decisione presa (che non e’ comunque vincolante). Plaudono Confcommercio e Federdistribuzione che avevano avanzato la proposta sei mesi fa. ”Ristabilisce un maggiore equilibrio concorrenziale, è un vantaggio per imprese e consumatori”, dicono, auspicando che la decisione ”divenga una effettiva realtà già a partire dalla prossima estate”.
Concorda la Confesercenti: la decisione ”rimette ordine nella stagione dei saldi” in un momento di stagnazione dei consumi e di portafogli dimagriti delle famiglie. In più, evita quella consueta ‘transumanza’ di consumatori tra regioni vicine alla caccia del buon affare. Ora le organizzazioni dei commercianti e della distribuzione moderna auspicano anche la modifica della normativa per la liberalizzazione delle vendite promozionali, con l’abrogazione del divieto di praticarle nello stesso periodo dei saldi e nel periodo immediatamente precedente, ”cosi’ da consentire ulteriori offerte e favorevoli opportunità di acquisto ai consumatori”.
”Non servirà a rilanciare i consumi e salvare il commercio”, sostiene invece il Codacons, secondo il quale ”l’unica scelta possibile per far riprendere i consumi è la liberalizzazione dei saldi, lasciando piena libertà ai commercianti. In caso contrario – afferma – anche con l’unificazione delle date, i saldi estivi faranno registrare un flop come i precedenti”.
