PORTOFERRAIO (LIVORNO) – I sindaci dell’Isola d’Elba (Livorno) espellono i rom: “Creano insicurezza e degrado”. A dare il via alle espulsioni, spiega Alfredo Faetti sul Corriere Fiorentino, è stato il sindaco di Portoferraio, Marco Ferrari. Citando “aspetti igienico-sanitari” e “decoro sia pubblico che privato” ha emesso una ordinanza per far sgomberare due famiglie di rom che avevano sistemato i loro tre caravan in un vecchio campo abbandonato appena fuori Portoferraio. I rom, trentatré persone in tutto tra cui molti giovani e bambini, sono così stati costretti a lasciare l’isola da carabinieri e polizia municipale, che li hanno imbarcati su un traghetto diretto a Piombino.
Il sindaco di Capoliveri e quelli di altri sei comuni elbani hanno poi seguito l’esempio. Non tutti sono d’accordo. C’è chi, come il consigliere comunale di centrosinistra di Rio dell’Elba Pino Coluccia, parla di “abuso di potere”. Ma tutte le amministrazioni dell’isola hanno sottoscritto un’unica ordinanza che vieta
“insediamenti non autorizzati che comportino la sosta o e ogni forma di campeggio o accampamento con caravan, roulotte, tende, mezzi meccanici e simili (attrezzati e trasformati in abitazione)”, come si legge nel testo, fondato sulla tutela dell’igiene e della difesa del pubblico e privato decoro, date le “probabili conseguenti forme di molestia all’ordine e alla sicurezza pubblica, nonché causa di degrado per l’ambiente”, spiega Ferrari.
“L’amministrazione sta predisponendo altre ordinanze specifiche su alcuni aspetti relativi alla sicurezza e all’igiene pubblica — dice ancora il sindaco — così da garantire la tranquillità ai cittadini e agli ospiti”.
Difficile, però, mettere in atto l’ordinanza, dal momento che far sgomberare i rom da quel campo alle porte di Portoferraio voleva dire spostare i caravan in un altra zona dell’isola. Per questo motivo si è arrivati alla decisione di spedire le due famiglie di rom sulla terra ferma con un traghetto Moby.