Si faceva dare tra i 2000 e 5000 euro per presentare le istanze di assunzione di operai extracomunitari, tutte basate su false buste paga. Per questo un imprenditore edile di Nocciano (Pescara), Mario Vincenzo Filippone, di 52 anni, è finito agli arresti domiciliari. Favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari le accuse.
L’indagine della Squadra Mobile di Pescara è partita dopo che erano state rilevate, dall’Ufficio Immigrazione della Questura, alcune incongruenze sulla documentazione presentata allo Sportello Unico per l’immigrazione da Filippone e dal figlio, titolari di due diverse ditte edili.
Le misure cautelari sono state decise dal gip del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, che ha disposto l’obbligo di dimora per il figlio. Secondo gli investigatori, gli extracomunitari, a favore dei qualiveniva preparata la falsa documentazione, venivano reclutati dai due imprenditori e da un marocchino, munito di regolare permesso di soggiorno.
Quest’ultimo è indagato per il reato di favoreggiamento della permanenza nel territorio nazionale di extracomunitari clandestini. L’attività di indagine, svolta anche con intercettazioni, ha consentito di accertare che i due imprenditori avevano presentato complessivamente almeno 22 istanze di assunzione di operai extracomunitari, in particolare marocchini, pakistani e bengalesi.
