Sul piano tendenziale, spiega l’Istat, la variazione dei prezzi dei servizi è rimasta invariata all’1,9%, mentre nel comparto dei beni il tasso di crescita sui 12 mesi è salito all’1,8%, dall’1,4% di settembre. A riguardo, l’Istituto di statistica sottolinea l’accelerazione registrata dal comparto energetico (+6% su anno, dal +4,7% di settembre).
Nel mese di ottobre gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per i capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+1,6%), istruzione (+1,1%) e ricreazione, spettacoli e culturali (+0,6%); variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli comunicazioni (-0,9%) e trasporti (-0,1%).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati si sono verificati nelle città di Aosta (+3%), Trieste (+2,2%), Firenze e Napoli (per entrambe +2,1%); le variazioni più moderate hanno riguardato Campobasso (+1,1%), Potenza (+1,3%), Bologna e Palermo (+1,4%).