ROMA – Venerdì 23 dicembre è stata eseguita un’altra espulsione per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta di un tunisino di 37 anni, già detenuto per reati comuni e segnalato per aver manifestato fondati segnali di radicalizzazione religiosa. E’ stato quindi rimpatriato dalla frontiera aerea di Fiumicino, con un volo diretto a Tunisi. Lo fa sapere il Viminale. Non sarebbe collegato al killer di Berlino ucciso questa notte. Con il provvedimento di oggi, sono 131 le espulsioni di estremisti dal gennaio 2015 ad oggi, di cui 65 nel corso del 2016.
“Grazie alle indagini svolte dai servizi di sicurezza e di prevenzione – comunica il Viminale – è stato accertato che lo straniero, successivamente al suo ingresso nella struttura detentiva, aveva assunto gli atteggiamenti del musulmano ortodosso, esercitando la sua influenza ed il suo carisma per cambiare le abitudini religiose all’interno del carcere, inducendo i suoi compagni di detenzione a praticare la preghiera all’interno della propria cella”.
Inoltre, è stato documentato che, a seguito dell’eccessivo rigore dei contenuti delle prediche da lui stesso condotte, altri detenuti avevano successivamente disertato gli incontri di preghiera.