Italia zona rossa 3 settimane e lockdown nei weekend: mossa per non fare come marzo 2020 (Foto Ansa)
Tre settimane di zona rossa in Italia con lockdown nei weekend: la mossa prima del passo finale, ovvero tornare al lockdown totale e nazionale come un anno fa. Il Cts oggi dovrebbe decidere le nuove strette dopo che ieri si sono superati i 100mila morti da inizio pandemia, più vittime della campagna di Russia.
L’ipotesi quindi è quella di una Italia in zona rossa per tre settimane, con i lockdown i weekend. Lockdown e zona rossa infatti non sono la stessa cosa, con la zona rossa chiudono i negozi e ci sono altre limitazioni per l’asporto, però non è del tutto vietato uscire. Diverso il discorso del lockdown, dove si può uscire solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Un po’ come era a marzo e aprile 2020.
Lockdown i weekend perché guardando le immagini di mezza Italia delle scorse settimane, il sabato e la domenica non c’è colore che tenga. Gente in giro e assembrata anche se i zona arancione o rossa, seduti al bar o di fronte, multare tutto e tutti non si può quindi meglio non far uscire di casa il sabato e la domenica. Almeno questa sembrerebbe al momento la linea degli scienziati.
L’Italia ieri ha superato i 100mila morti dall’inizio della pandemia e si colora sempre più di rosso a causa delle varianti del virus. Varianti che spingono verso l’alto la curva dei contagi e riportano in sofferenza gli ospedali, con le terapie intensive di 11 regioni già sopra la soglia critica del 30%. Dovrebbe comunque sempre valere il criterio di 250 casi ogni 100 mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa.
A poco più di un anno dalla morte di Adriano Trevisan, il 78enne di Vo’ Euganeo che sarà ricordato per sempre come la prima vittima del Covid nel nostro paese, l’Italia supera dunque una soglia simbolica e inimmaginabile fino a 12 mesi fa: i morti per il virus il doppio di quelli di Aids, 34 volte quelli del terremoto dell’Irpinia, 50 volte quelli del Vajont, 300 volte quelli de l’Aquila.
Le 318 vittime nelle ultime 24 ore portano infatti il totale a 100.103 e non è affatto finita visto che i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri salgono inesorabilmente (2.700 sono ora i pazienti in rianimazione, 34 più di ieri, e 21.831 quelli nei reparti ordinari, con un incremento di ben 687) e ci sono altri 13.902 positivi, 7mila meno di ieri ma con 90mila tamponi in meno, tanto che il tasso di positività resta stabile al 7,5%.