
Katharina Miroslawa, la mantide della Giudecca in carcere per l'omicidio di Carlo Mazza (come mandante) (Foto d'archivio Ansa)
Katharina Miroslawa è la ex ballerina polacca che per tutti diventò la mantide della Giudecca. Era finita in carcere per l’omicidio dell’imprenditore Carlo Mazza a Parma. Era accusata di essere la mandante dell’omicidio del suo amante. Per questo era soprannominata la mantide, perché accusata di aver “fagocitato” il maschio.
L’omicidio di Carlo Mazza a Parma tra l’8 e il 9 febbraio 1986
L’industriale Carlo Mazza fu ucciso a Parma nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1986. Katharina Miroslawa, che faceva la ballerina nei night club, fu accusata dell’omicidio anche se per alcuni anni fu irreperibile.
Karharina Miroslawa, la condanna e la latitanza
Per quell’omicidio Katharina Miroslawa fu condannata condannata in via definitiva nel febbraio 1993 a 21 anni e sei mesi di reclusione. Era ritenuta mandante dell’omicidio dell’amante. Il movente: intascare e spartire il miliardo di lire dell’assicurazione che l’imprenditore aveva stipulato a suo beneficio.
Latitante per sette anni, fino all’arresto avvenuto a Vienna il 3 febbraio 2000, la donna ha trascorso dodici anni di carcere alla Giudecca di Venezia e uno in affidamento ai servizi sociali. Da 8 anni è tornata in libertà .
Katharina Miroslawa a Storie Maledette
Franca Leosini l’aveva già incontrata per Storie maledette nel gennaio 2001 a Venezia, nel carcere La Giudecca.”Katharina è diventata un po’ la leggenda di se stessa”, dice la Leosini. “Vedremo che donna è oggi, come convive con il suo passato. Il mio atteggiamento, doveroso, è sempre lo stesso: non essere mai partigiana, non accusare né assolvere, ma cercare di capire”.Â
Peccato, il libro di Katharina Miroslawa e Rody Mirri su Carlo Mazza
Katharina ha anche scritto un libro, insieme a Rody Mirri. Il volume, intitolato Peccato, uscì nel 2013, poco dopo il suo ritorno in libertà . Argomento del libro, la storia di Carlo Mazza.
Ecco la descrizione che si legge sugli store online:
Questo è un giallo, un giallo vero. Prima ancora è una relazione clandestina, a cui si arriva con amore e tradimento, passione e vergogna. Prima di tutto è una storia vera, che parla di sangue versato e verità taciute. Carlo Mazza vive al di sopra delle sue possibilità : centinaia di carte da mille ogni sera spese nei night di mezza Italia.
Conosce anche Katharina in un night, a Modena: bella, troppo forse. Si vocifera nell’ambiente di un marito geloso Witold, che la segue sempre nelle esibizioni. Ma lei è la donna più ambita, Katharina, che danza vestita solo di gioielli fino a tarda notte. Sensuale ed ammaliante.
Carlo deve averla, ma il gioco della conquista si tramuta presto in un sentimento inaspettato: si innamora di lei e lei di lui. Le intesta due polizze assicurative, una da un miliardo, l’altra del valore di mezzo miliardo di lire. La mattina del 9 febbraio 1986, all’interno della sua Renault, viene trovato il cadavere di Carlo Mazza: due fori alla testa, di una pistola calibro 6,35.
Un omicidio: la storia assume i contorni fumosi di un giallo. E lei? Ha trascorso anni in carcere. Tornata in libertà a giugno di quest’anno, dopo otto anni di latitanza e dodici di detenzione, scontati al carcere della Giudecca di Venezia, ha scritto questo libro insieme al suo agente per raccontare la sua verità .
L’ex marito Witold Kielbasinski condannato con lei, la figlia Niki
Per il delitto fu condannato a 24 anni l’ex marito Witold Kielbasinski, considerato l’autore materiale dell’omicidio. Su di lui scaricò la colpa Katharina. Secondo i giudici, invece, i due agirono in combutta per intascare i soldi della polizza.
Katharina ha anche una figlia, Niki, che l’ha resa nonna. In passato, dopo aver studiato teologia in carcere, Katharina ha fatto la traduttrice per un’azienda informatica ma è stata anche agente di commercio nel settore vinicolo.