Killer Uno Bianca: per amore da 32 giorni fa lo sciopero della fame

Fabio Savi

Fa lo sciopero della fame per amore, Fabio Savi, uno dei killer della banda della “Uno Bianca”, rinchiuso nel carcere di Voghera. Protesta, rifiutando da 32 giorno il cibo e limitandosi a bere solo acqua, perchè  non è stata accolta la sua richiesta di essere trasferito in un carcere della Toscana che gli consenta di stare vicino alla donna che ha sposato nel 2002.

I medici, viste le condizioni di salute del Savi, ne hanno disposto il ricovero in ospedale ma l’ergastolano continua nella sua protesta rifiutando anche le flebo.

Fabio Savi,  aveva dato vita alla famigerata banda che si era macchiata, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta, di una serie  di efferati delitti.  Il gruppo comprendeva anche due suoi fratelli poliziotti: anche lui  aveva chiesto di entrare nelle pubblica sicurezza  ma era stato scartato per  problemi alla vista. Tra le vittime della banda anche tre carabinieri assassinati nella strage avvenuto una ventina di anni fa al quartiere Pilastro di Bologna e una guardia giurata. Da qui la condanna al massimo della pena prevista dal codice penale.

In passato più volte Savi aveva chiesto di poter disporre di una cella singola dove  scontare la pena in solitudine per non essere costretto a convivere con gli altri detenuti provenienti da organizzazioni mafiose.

«L’ospedale – ha commentato  il direttore sanitario Luigia Zambianchi – non può obbligare a curarsi, tantomeno quando si parla di detenuti». Le condizioni del  killer intanto peggiorano di giorno in giorno.

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Emiliano Condò