ROMA, 24 GEN – ”Quelli di CasaPound sono fascisti assai, che c’azzeccano con Carmelo?”. La compagna degli ultimi dieci anni di vita di Carmelo Bene (video), Lucia Viglietti, commenta così la decisione dell’associazione di estrema destra di ribattezzarsi solo per oggi CasaBene, in omaggio al grande attore scomparso dieci anni fa.
”Non hanno niente a che vedere con il nome Bene – dice – e lui non avrebbe nulla a che fare con le idee di CasaPound”. Viglietti condivide anche la decisione della figlia del poeta statunitense Ezra Pound di fare causa all’associazione per l’uso del nome.
”Se perdono la causa e si tengono il nome CasaBene? Vedremo che fare, non sono un erede”. La pensa diversamente Giancarlo Dotto, giornalista e scrittore amico di Bene, al quale ha dedicato un libro, “Elogio di Carmelo Bene”, pubblicato di recente dall’editore Tullio Pironti. ”La motivazione che hanno dato per questa iniziativa è assolutamente pertinente, al di là dell’etichetta politica che in tanti hanno cercato di mettere su Carmelo in vita e anche dopo, senza riuscirci”, dice Dotto. CasaPound ha parlato di Bene come di un artista anticonformista e dimenticato.
”E proprio l’aspetto della dimenticanza mi sembra assolutamente pertinente – afferma Dotto – Solo che la dimenticanza, nel suo caso, più che un’offesa, come sembrano far intendere loro, è un tributo. E’ la sua cifra. Carmelo era consapevole già da vivo che l’aspettava l’oblio”.
”Sicuramente CasaPound è coinvolta in situazioni deprecabili, ma questo è un altro discorso – sottolinea Dotto – L’omaggio ad un artista così apolide e apolitico può arrivare da chiunque, da un santo come da un serial killer. Lui sarebbe più dispiaciuto della strada che gli hanno intitolato in un luogo orrendo di Roma che dell’omaggio di CasaPound”.
