La gelosia o i segreti “inconfessabili”: i moventi del caso Rea

L’AQUILA, 23 AGO – I giudici del Riesame che hanno respinto l’istanza di scarcerazione di Salvatore Parolisi hanno affrontato anche la questione dei possibili moventi nel delitto di Melania Rea: quello sentimentale – cioe’ la relazione extraconiugale – e quello relativo a ”inconfessabili segreti relativi alla caserma” del 235/o reggimento addestrativo ”Piceno”.

Il Tribunale dedica un discreto spazio all’analisi della relazione sentimentale e ricorda anche i numerosi contatti tra i due anche dopo la scoperta del corpo di Melania. ”Non si puo’ negare che un plausibile e ben probabile movente sia da ravvisarsi nella relazione sentimentale che il Parolisi aveva con la sua amante, e nella situazione conseguente che si era venuta a creare”. I giudici ritengono che la relazione possa avere determinato ”lo stato di tensione interna che sarebbe deflagrato nell’episodio delittuoso” perche’ Parolisi si e’ trovato in ”una situazione in cui non intravedeva una razionale via d’uscita”. Questo ”stato psicologico avrebbe potuto indurlo all’omicidio, che sarebbe potuto essere o di carattere inconsulto ed estemporaneo, o caratterizzato invece da un minimo di premeditazione nell’agire (il collegio propende per la prima ipotesi)”.

Tuttavia, il tribunale analizza anche le ipotesi formulate dal Gip di Teramo, Giovanni Cirillo: ”E’ pur vero, come evidenzia il Gip che vi sono elementi che potrebbero far pensare a una situazione sottesa alla caserma, che potrebbero avere indotto il Parolisi stesso a sopprimere la moglie per evitare che potesse fare rivelazioni pericolosissime per se’ e per altri”.

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Elisa D'Alto