Gabriella Giammanco “cade dalle nuvole” e afferma di non sapere nulla a proposito di un presunto rifiuto di Ryanair di imbarcarla con il tesserino parlamentare come documento di identità.
La questione non è irrilevante perché il nome della Giammanco era stato associato al provvedimento con cui l’Enac ha sollecitato la compagnia low cost irlandese a riconoscere la validità, per i voli nazionali, di documenti che non siano carta d’identità e passaporto, come previsto dalle legge.
Una richiesta a cui la compagnia low cost ha replicato con asprezza annunciando la cancellazione di tutti i voli interni a partire dal 23 gennaio. «Onestamente non ricordo se ho mai preso un volo Ryanair, di aerei ne ho presi tanti – dice la deputata del Pdl – Viaggio sempre con il passaporto, per non avere problemi».
La Giammarco, 32 anni, destinataria ad inizio legislatura di un “bigliettino galante” da parte di Silvio Berlusconi, nega di essere stata la responsabile della segnalazione all’Enac che ha scatenato le polemiche.
Anche l’ente, del resto, conferma le parole dell’ex giornalista del Tg4: «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da passeggeri, a partire da questa estate, che ci hanno portato ad effettuare le opportune verifiche sulle procedure della compagnia irlandese. Ma nessuna dall’onorevole Giammanco».