Anna Maria Cialente, quel maledetto 6 aprile 2009, nel terremoto che ha squassato l’Abruzzo ha perso il figlio Francesco Maria Esposito, inghiottito nel crollo della Casa dello Studente.
Francesco aveva 24 anni, lavorava per la cooperativa che gestiva gli alloggi ed è morto insieme alla fidanzata Angela. La madre, dopo il dolore, adesso è amareggiata perché, da un po’ di tempo a questa parte, dalla tomba del figlio scompaiono gli oggetti lasciati da lei e dagli amici del ragazzo.
Intervistata dal Corriere della Sera Anna Maria si sfoga: «Mio figlio viene ammazzato ogni volta». Poi racconta delle sparizioni: «Qualche tempo fa scomparve la maglietta dell’Inter, che gli amici più cari avevano deposto, maglietta tanto cara a Francesco tifoso di questa squadra. Oggi un altro furto. Mancano oggetti cari, tra cui una coroncina, un’altra maglietta e una lettera che una sua amica aveva depositato ieri sera, per esprimere attraverso poche righe tutto il suo affetto e la sua amicizia».
Tutti oggetti che di valore economico ne hanno poco ma che per la madre di Francesco rappresentano un modo per avere un contatto con un figlio che non c’è più. Furti assurdi e inspiegabili: «Vorrei far capire loro l’importanza per me, che sono la sua mamma, di stringere al petto quella maglietta che ha ancora l’odore di Francesco e che per un minuto è come se abbracciasse fisicamente suo figlio».
La donna, esasperata, si appella ai ladri: «Se avete bisogno di una maglietta e cose del genere potete rivolgervi a noi, senza rubarle dalla tomba».
