La mamma è clinicamente morta, ma la gravidanza continua: obiettivo 28 settimane

La mamma è clinicamente morta, ma la gravidanza continua: obiettivo 28 settimane

ROMA – La mamma è clinicamente morta, ma la gravidanza continua: obiettivo 28 settimane. La mamma – milanese, 36 anni, encefalogramma piatto dopo una fulminante emorragia cerebrale – è clinicamente morta. Nel grembo ha un bambino di 23 settimane che un’equipe dell‘Ospedale San Raffaele sta tentando di tenere in vita. Una lotta per la sopravvivenza del feto – si legge sul Corriere della Sera – che ha pochi precedenti al mondo.

Una sonda nell’intestino materno permette al feto di essere alimentato, la ventilazione artificiale fa arrivare l’ossigeno nel sangue della donna e quindi al feto. Il cuore continua a battere e finché c’è quel battito il bambino viene tenuto in vita. In un certo senso, il corpo della mamma si è trasformato in un’incubatrice per proteggere il figlio. L’obiettivo è raggiungere in questo stato simbiotico le 28 settimane.

C’è un precedente che dà coraggio al padre del bambino e dei genitori della donna (e all’equipe di rianimatori, neurologi e ginecologi): nell’agosto del 1993 Trisha Marshall, 28 anni, dichiarata in stato di morte cerebrale alla 17esima settimana di gravidanza, restò attaccata alle macchine per 105 giorni prima di partorire.

Published by
Warsamé Dini Casali