
LA SPEZIA – Sono 4 donne, 3 giovani e 1 più grande. Hanno abiti firmati, borse e gioielli griffati. All’apparenza turiste in sospettabili, nella realtĆ borseggiatrici del treno che collega La Spezia alle Cinque Terre ben note ai pendolari e alle forze dell’ordine, ma che non sono mai state denunciate.
A segnalare a Simone Traverso del Secolo XIXĀ i pendolari spiegano che le donne, nonostante cambino vestiti e taglio di capelli, sono decisamente riconoscibili:
“Ā«Impossibile per noi che le vediamo ogni anno non riconoscerle – spiega uno dei pendolari – Possono cambiare abiti, acconciature, trucco, ma restano sempre loro. Un incubo per ogni viaggiatoreĀ». Gli agenti della polfer non hanno potuto far altro che accompagnarle fino alla Spezia (le quattro erano salite a Monterosso, senza biglietto) e poi obbligarle a fare il tragitto in direzione opposta, sorvegliate a vista da un capotreno.
Si tratta di cittadine comunitarie, in regola con permesso di soggiorno e ogni altro documento e per di più non ĆØ stato possibile accusarle di alcun furto, visto che ai poliziotti non ĆØ stata formalizzata alcuna denuncia. E però lāepisodio ĆØ utile per lanciare lāallarme. La gang ĆØ composta da quattro ragazze, tre giovani e una un poā più grande, allāapparenza incinta ma la gravidanza non ĆØ stata confermata. Ad ogni modo, questāultima porta sempre una giacca o un cappotto ripiegato sul braccio, cosƬ da coprire il borseggio.
Il loro assalto al turista di turno scatta al momento della salita sul treno o della discesa dal vagone. Due nomadi si pongono alle spalle della vittima e iniziano a spingere. Unāaltra, posizionata davanti o accanto al viaggiatore preso di mira, fingendosi infastidita dalla pressione, rivolge qualche parola alla āpredaā la quale si volta e non sāaccorge che la quarta ladra le sta portando via il portafoglio dalla borsetta. Tra lāaltro la banda pare aver affinato la tecnica e adottato alcuni accorgimenti per passare inosservata”.
Nonostante le segnalazioni di furto sulla linea nell’ultima anno sono state 15 al giorno, ci sono presunte borseggiatrici che possono semplicemente cambiare d’abito e tornare indisturbate a “lavorare”:
“Un danno, in termini di pubblicitĆ , enorme per le Cinque Terre, perchĆ© i turisti derubati difficilmente torneranno a soggiornare nella Riviera di Levante dopo essere stati spogliati di telefonini, macchine fotografiche, denaro contante, gioielli. Residenti e pendolari hanno pure provato a organizzarsi, chiedendo lāautorizzazione a pubblicare le fotografie delle borseggiatrici in ogni stazione, ma le autoritĆ hanno bloccato tutto: le nomadi finirebbero per sporgere denuncia per calunnia”.
