Cronaca Italia

La troupe del Tg1 derubata durante la diretta per la morte di Berlusconi

La troupe del Tg1 che era impegnata nella diretta relativa alla morte di Silvio Berlusconi davanti all’ospedale San Raffaele di Milano, è stata derubata. Alla troupe del Tg1 hanno portato via l’attrezzatura contenuta nella propria auto parcheggiata poco distante. La vettura era posizionata all’altezza del civico 63 di via Olgettina, a poca distanza dal folto gruppo di cameramen e giornalisti che stavano coprendo l’evento. Qualcuno ha spaccato il finestrino dell’auto e ha portato via un computer, un hard disk, un drone e una valigia contenente alcuni abiti. L’episodio è stato denunciato alle autorità.

La diretta Tg1 e le ultime ore di vita di Berlusconi

Silvio Berlusconi è morto la mattina di lunedì 12 giugno alle 9.30 all’ospedale San Raffaele di Milano. Nel corso della giornata sono emersi alcuni dettagli che riguardano le sue ultime ore di vita. L’ex Presidente del Consiglio era nuovamente ricoverato all’ospedale San Raffaele dal 9 giugno scorso per una serie di accertamenti programmati legati alla polmonite che lo aveva colpito come complicanza della leucemia mielomonocitica cronica che da tempo lo affliggeva. Stando a quanto hanno riferito da fonti ospedaliere, durante l’ultimo ricovero Silvio Berlusconi aveva continuato a lavorare. Dal suo letto di ospedale continuava a riorganizzare Forza Italia. sabato sera, in tv aveva visto la finale della Champions League tra Inter e Manchester City.

Il tracollo la notte tra domenica e lunedì

Tutto procedeva senza particolari complicazioni poi il tracollo avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Il suo medico personale Alberto Zangrillo è corso in ospedale durante la notte. Già intorno alle 6 di lunedì era diventato chiaro che la morte sarebbe sopraggiunta nel giro di poche ore. I familiari del Cavaliere erano stati avvisati del peggioramento delle sue condizioni di salute. I figli sono riusciti a raggiungere tutti insieme la struttura ospedaliera per l’ultimo saluto che hanno voluto dare tutti insieme.

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Alessandro Avico